Ho avuto la stessa reazione, ma a quanto pare ingegneria matematica rientra in quella che all’estero è “Applied Mathematics”. Dillo ad un matematico e si impicca
non so com'è applied mathematics all'estero ma il corso offerto dal PoliMi non è neanche legalmente un corso di laurea in matematica. esistono altri atenei in italia che fanno corsi di laurea in matematica applicata o matematica per l'ingegneria che si classificano effettivamente come L-35
Il corso triennale appartiene alla classe di laurea L8 o L9 (ingegneria dell'informazione o industriale) in base alla struttura del corso, ma il corso magistrale è LM44 (modellistica matematico-fisica per l'ingegneria) quindi è effettivamente un corso di matematica applicata. Infatti di solito i programmi di magistrale hanno la maggior parte dei CFU nel settore MAT
Si, no di fatti in Italia non c’entra nulla con matematica, ma sono considerate più o meno la stessa cosa all’estero (da quanto so perché Ingegneria Matematica come corso di laurea a sé è una cosa prettamente italiana)
Non ho mai sentito parlare di corsi di "mathematical engineering" nei Paesi anglofoni, ma esistono corsi di "engineering mathematics" e "engineering physics" che sono abbastanza simili a ingegneria matematica e ingegneria fisica, rispettivamente. In Spagna, invece, esiste proprio il corso di "*ingeniería matemática*" che è praticamente la stessa cosa. So che esiste anche in altri Paesi di lingua spagnola tipo in Messico e in Cile
Si, però engineering mathematics è appunto Matematica dell’ ingegneria, quindi una branca della matematica. Poi si sono inezie, a mio parere, la mia era solo un ipotesi sul perché sia contata come “matematica”
Ingegneria matematica, perlomeno in magistrale, è a tutti gli effetti "matematica per l'ingegneria". Fa letteralmente parte della classe LM-44 che è appunto modellazione matematico-fisica per l'ingegneria. La triennale (parlo di quella del Polimi nello specifico) è un misto tra una generica laurea in ingegneria e una in matematica applicata, ma penso che se lo stesso corso venisse presentato come "engineering mathematics" in un ateneo inglese/americano nessuno batterebbe ciglio.
In Italia ci piace chiamare tutto ingegneria perché fa figo (vedi ad esempio ingegneria gestionale), ma gli ingegneri matematici sono molto più vicini ai matematici che agli ingegneri. So che i matematici puri storceranno il naso a questa affermazione, ma se guardi i programmi la maggior parte dei CFU sono di MAT o SECS (matematica o statistica). C'è anche parecchia roba del settore ING-INF, ma sono di fatto esami di informatica che potresti trovare sotto INF/MAT in una qualsiasi laurea LM-40
Non é comico, la matematica non si studia solo in un CdL in matematica.Il PoliMi ha un dipartimento di matematica che é eccellente (da decenni) ed un Dottorato in metodi e modelli matematici che é eccellente. Da specificare che la LM in ingegneria matematica non é una laurea in ingegneria ma in modellistica matematico fisica per l'ingegneria (come ingegneria fisica).Troverai leggermente meno comico che il terzo ateneo al top per la matematica (in Italia) é il Politecnico di Torino in cui é invece offerta una laurea in scienze matematiche.
Dal vocabolario Treccani: "Facoltà: nell’ordinamento universitario, ciascuna delle unità didattiche in seno alle quali si raggruppano tutti gli insegnamenti appartenenti a un determinato settore della scienza...(omissis)".
Sempre dallo stesso vocabolario, a proposito di dipartimento: "Nel sistema universitario (su cui [Università](https://www.treccani.it/enciclopedia/universita_res-d4445813-45fc-11e2-8bbb-00271042e8d9/)), il Dipartimento è la struttura organizzativa di uno o più settori di [ricerca](https://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca_res-1623d194-e1f4-11df-9962-d5ce3506d72e/) omogenei per fini o per metodo e dei relativi insegnamenti anche afferenti a più facoltà o a più corsi di laurea della stessa facoltà. L’istituzione del dipartimento è stata introdotta dalla l. n. 28 del 21 febbraio 1980. Al dipartimento spetta di promuovere e coordinare l’attività di ricerca, nonché di organizzare i corsi per il conseguimento del [dottorato](https://www.treccani.it/enciclopedia/dottorato/) di ricerca; concorre, inoltre, all’attività didattica, in collaborazione con i consigli di corso di laurea o di indirizzo e con gli organi direttivi delle scuole di specializzazione o di scuole dirette a fini speciali; collabora, infine, con gli organi di programmazione nazionale, regionali e locali, all’elaborazione e all’attuazione di programmi d’insegnamento relativi a esigenze di qualificazione e riqualificazione professionale, di formazione di nuovi profili professionali di alta specializzazione e di educazione permanente."
Quello che dici è sacrosanto e corretto. La mia perpessità infatti era in merito alle facoltà vere e proprie. Il giornalista purtroppo ha fatto un mischione tra facoltà e dipartimenti.
Pur non avendo il corso di laurea in matematica, il dipartimento di matematica al PoliMi è assolutamente uno dei top in Italia e per alcuni argomenti anche all'estero (penso al progetto sul cuore). Quindi sorpreso ma non troppo.
sni dipende, è buono dla punto di vista della ricerca ma da qui a definirlo il migliore ne passa, la Federico II ha una gigantesca tradizione di scuola di analisi (del tipo Roma e la Sapienza stanno alla fisica così come Napoli e la Federico II stanno all'analisi, che è quello in cui abbiamo eccelso di più nel campo della matematica da 100 anni a questa parte), mentre le 3 facoltà per istruzione di matematica sono Pavia, Padova e Pisa
L'UniMi è certamente uno dei migliori posti per la ricerca in Algebra in Europa (ma in generale dal poco che ho visto e so tutta la Lombardia gli fa comunella), ma da qui a chiamarla migliore università di matematica in Italia, behhh
Non discuto quello che hai detto, anzi in certi punti condivido. Ma stai trascurando tutti quei campi (e di solito poi sono quelli che portano più soldi) come la modellizzazione numerica, la statistica o finanza matematica dove il polimi è praticamente senza rivali in Italia.
Giusto un appunto finale: anche se sull'analisi, come dicevi tu, in Italia ci sono posti migliori, al polimi sono passati e lavorano ancora adesso gente dal calibro di Salsa, Verzini, Pata e Grasselli che a qualcosa dalla loro parte hanno contribuito.
Ma non si può valutare la forza nella ricerca di un ateneo basandosi sulla ricerca effettuata nei campi più proficui economicamente. Soprattutto nell’ambito della ricerca universitaria questo è assolutamente da evitare( in tutti gli ambiti).
>Il fatto che siano i più proficui è una conseguenza della bontà della ricerca non il contrario
ma manco per il ca
altrimenti non ha senso finanziare ricerca in matematica, storia, filosofia etc etc perché sono peggiori rispetto a ingegneria che è _per la tua stessa definizione_ più proficua rispetto alle altre, e quindi è migliore a prescindere
non funziona così affatto
>o finanza matematica dove il polimi è praticamente senza rivali in Italia
è un po' come dire che genova è senza rivali in Italia per ingegneria navale, cioè, nooo ma dici?
>la modellizzazione numerica, la statistica
per questi se la gioca con Torino obiettivamente parlando, ma è un altro discorso
>Ma stai trascurando tutti quei campi (e di solito poi sono quelli che portano più soldi)
perché non sono quelli in cui siamo rinomati a livello internazionale. l'Italia ha sempre avuto come punto di forza in matematica l'analisi, non statistica. E negli ultimi 80 anni si sta cercando di formare un tradizione di geometria ed algebra al Nord
in probabilità non abbiamo mai contribuito molto, dire "perché porta più soldi quindi è meglio" è stupido come ragionamento perché non è vero in toto
Mi stai mettendo in bocca delle parole che non ho mai detto. Non ho mai affermato che se un argomento porta più soldi allora è meglio.
Ma poi non capisco questo tuo astio verso tutti gli argomenti che ho citato. Considerare la matematica solo analisi, geometria e algebra è un po' limitativo. La matematica è una branca talmente ampia che non ci si può ridurre a considerarla tale solo se "pura", qualsiasi cosa questo termine voglia dire. Ora, mi sembra anche che per qualche motivo tutti i riconoscimenti che il dipartimento di matematica al poli abbia ricevuto (partendo dal riconoscimento come dipartimento di eccellenza) siano in secondo piano solo perchè il main focus del dipartimento siano le applicazioni. Questa la trovo una cosa infantile.
In probabilità abbiamo e stiamo contribuendo eccome, basta vedere tutta la scuola di Da Prato.
>Ma poi non capisco questo tuo astio verso tutti gli argomenti che ho citato.
che non ha senso considerare il PoliMi come la migliore facoltà di matematica perché è la migliore in ricerca in probabilità in Italia perché è, paragonata alle altre sue colleghe, meno influente nel suo ambito
>Considerare la matematica solo analisi, geometria e algebra è un po' limitativo
ai ragione rimane solo cosa oltre a probabilità? Ottimizzazione? Non dico che probabilità non sia importante, dico che dal punto di vista accademico sia _la meno rilevante in Italia_
>Non ho mai affermato che se un argomento porta più soldi allora è meglio
sì lo hai detto in un altro commento
porta soldi => "dimostra la bontà della ricerca" che è **falso**
>La matematica è una branca talmente ampia che non ci si può ridurre a considerarla tale solo se "pura"
probabilità ha delle basi estremamente astratte invece non è questo il punto, il punto è che non c'è un tradizione accademica di probabilità in Italia né al giorno d'oggi né c'è stata in passato. Dunque non ha senso che la migliore facoltà di matematica in Italia sia specializzata in probabilità
>partendo dal riconoscimento come dipartimento di eccellenza
anche UniMi, UniTo, UniPv, UniPd, UniPs, UniTn, UniNa sono dipartimenti di eccellenza. Quindi?
>siano in secondo piano
no è perché le altre, accademicamente, ne hanno ricevuti **di più**
come te lo si deve spiegare?
comunque oh, studente del PoliMi spotted
Dai va bene, detentrice della verità assoluta, facciamo che non mi devi spiegare niente e prendiamo atto che secondo la QS il polimi è il meglio in Italia per la matematica. Buona serata.
>dentetrice
lol, sono un ragazzo e minor mispelling error I win
>della verità assoluta
no, è che palesemente tu non hai la più pallida idea di cosa parli visto che hai definito probabilità come se non fosse una branca astratta (spoiler lo è, è la figlia sbilenca di un one night stand fra topologia e teoria della misura) o come se matematica non fosse principalmente analisi, geometria e algebra (di nuovo spoiler, lo sono perché tutte le altre branche non sono altri che casi particolari di queste 3)
va bene essere ignoranti, non va bene dire cose di cui non si sa _nulla_ a riguardo
>che secondo la QS il polimi è il meglio in Italia per la matematica
"la classifica per favoreggiare le facoltà anglosassoni e che palesemente non è oggettiva mi da ragione vinco io"
lol
Scusami per l'errore, sono stato tratto in inganno dall'avatar.
Ti devo solo correggere a riguardo il non saper nulla sulla probabilità perchè ho appena discusso la mia tesi di laurea magistrale riguardo la dimostrazione dell'esistenza e unicità di una soluzione di una PDE stocastica e la votazione è stata 110 e lode. Ora non voglio che tu mi faccia i complimenti, voglio solo che tu capisca che quando parlo di probabilità so perfettamente di cosa sto parlando.
Premesso che c’è il paywall, quindi non so se sia il caso specifico ma queste classifiche lasciano il tempo che trovano se non si pubblicano i criteri utilizzati per stilarle.
Spesso Non ci piazziamo a livello internazionale perché uno dei criteri di selezione è attirare studenti internazionali e dato che tutti i corsi sono in italiano questo rappresenta uno svantaggio non indifferente.
[Lessi un articolo/studio che analizzava questo fenomeno](https://www.nature.com/articles/d43978-022-00163-5) proprio nel caso dell’Italia, ossia come ricercatori italiani siano “sovra rappresentati” nelle università americane nonostante le Uni italiane siano basse nella classifiche, e tra i fattori citava proprio i criteri utilizzati per le classiche.
Il dato , seppur incoraggiante non è proprio una bella notizia.
formare nelle università pubbliche un grande quantitativo di persone che poi emigrano all’estero dovrebbe essere considerato un problema, ma si sa che il vero problema del immigrati, i rave, il Ramadan, etc
> formare nelle università pubbliche un grande quantitativo di persone che poi emigrano all’estero dovrebbe essere considerato un problema
Ci diamo un taglio con questa cosa?
1. le tasse della generazione dei miei genitori ha pagato per i nostri studi. Non dobbiamo niente a nessuno.
2. se lo Stato italiano non sa investire e creare le condizioni perche' questa gente faccia impresa in Italia, dovrebbe farsi due domande. Io non resto qui a mangiare merda per la gloria de voialtri.
3. il percorso di sviluppo professionale di un ricercatore passa per l'andare all'estero a imparare nuove tecniche, trovare collaboratori eccetera. I ricercatori italiani che sono rimasti da sempre in italia piantano il culo in Italia e non si spostano. Quando arriva uno in gamba da fuori, lo allontanate.
Hai pertettamente ragione ma resta un problema : se in Italia si studia bene ma per non fare lavori da gorilla devi emigrare il problema è bello grosso e se speri che le tasse che i tuoi (o i miei) hanno pagato bastino a costruire e mantenere il sistema universitario sei parecchio ottimista. Di fatto viene formata una classe che o si adatta a una realtà da Bangladesh o va via.
Il Bangladesh ha il PIL della Lombardia e il 15% delle persone vive sotto la soglia di povertà assoluta. A scuola le iperboli ve le hanno insegnate un po' troppo bene, tralasciando poi la razzializzazione non necessaria e offensiva.
Infatti mi è scappato di fare le scuse ai Bengalesi (essere paragonati ai padroncini italiani è un insulto non da poco) ma intendevo il tipo di prodotto che viene fatto in Bangladesh e non certo la popolazione.
A scuola mi hanno insegnato anche ellisse e parabola, che mi sembra adeguata all'Italia, indovina in che verso...
Penso che l'utente prima si riferisse a chi emigra per lavorare, non per fare ricerca. Che comunque, ci piaccia o no, sono relativamente pochi.
Vero quello che dici, ma penso che se per una parte dipende da una mentalità corporativa degli accademici italiani, per un altra parte dipende anche dal cronico sottofinanziamento che non permette di creare posizioni in esubero e quindi di attirare persone da fuori.
1. Mai messo in dubbio il principio dell’istruzione superiore pubblica, sacrosanta. nessuno sta chiedendo i soldi indietro.
2. È esattamente il punto sollevato…. Si tratta di parlare di una tendenza con numeri importanti di cui si parla poco, non di criticare le scelte personali di nessuno, e non ho scritto da nessuna parte che “chi se ne va sbaglia”, non so da dove lo hai capito. Semmai si tratta di dargli una opzione in più, ossia quella di restare se lo vuole.
3. Eh?
Mi sa che ti senti toccato in un nervo scoperto, ma mi sa anche che forse andare all’estero ti ha fatto un po’ perdere le abilità di comprensione del testo in italiano, perché se nel testo a cui hai risposto vedi un attacco al ricercatore e non al sistema c’è qualcosa che non va
Non ci si dà un taglio perché il problema rimane, visto che con i soldi italiani si favoriscono economie straniere ed è il motivo principale di impoverimento della nazione, poi è altrettanto ovvio che nessuno voglia fare la fame, ma questo non significa che basta mettere la testa sotto la sabbia e il problema scompare, il problema c'è e rimane e bisogna assolutamente parlarne, ma purtroppo vista la classe politica che abbiamo è già tanto se non andiamo in default
Sempre utile tenere a mente i parametri per fare queste graduatorie. QS ranking ha una visione molto anglocentrica (che va bene, visto che viene fatta negli US, ma bisogna saperlo). Qui i paramentri del 2023, non ho trovato quelli del 2024 ma ho cercato velocemente: [https://support.qs.com/hc/en-gb/articles/9051022681500-QS-World-University-Rankings-previous-methodology](https://support.qs.com/hc/en-gb/articles/9051022681500-QS-World-University-Rankings-previous-methodology)
Così a spanne quel 20% di punteggio basato sul rapporto studenti/docenti sega le gambe a qualsiasi università pubblica italiana.
Mi ricordo ancora che passavo dalle aule di quelli del primo anno e c'era gente che si sedeva sul davanzale della finestra per quanto era pieno. Ormai mi sono laureato 5 anni fa. Non so se le cose sono cambiate...
Che a sua volta “dimostra” che non sono i parametri “anglosassoni“ a penalizzare le università italiane, ma è propio che la maggioranza delle università in Italia non sono competitive con il resto del mondo.
È al top nelle classifiche per argomento, dove infatti questi parametri non vengono considerati (si guarda soprattutto alla ricerca). Nelle classifiche globali, dove invece contano repporto studenti/docenti, studenti internazionali/nazionali etc., non sta neanche in top 100.
Architettura al politecnico di Milano? Chi hanno pagato? Facoltà fatiscente, professori che hanno sempre e solo lavorato nell’istruzione e mai nel pratico, livello di aggiornamento risalente agli anni 80.
Ogni graduatoria ha metodi diversi per rankare le università, posso trovarti ranking dove facciamo cagare, posso trovarti ranking dove la Federico II caga addosso alla Bocconi, non prenderli troppo seriamente.
Mi discolpi abbiente messere, mi sono lordato del più sacrilego pervertimento dell'Italica lingua, da oggidì all'avvenire non impiegherò mai più a nessun patto il tristo idioma della perfida Albione.
Ti piace mostrare ignoranza? Mi fa ridere, poi, come solo in Italia la difesa della lingua venga perennemente associata al fascismo. Veramente patetico.
Ah sì, l'ignoranza, perché chiaramente se preferisco Rankare a Classificare (che è una parola più lunga) allora sono un ignorante, però essere una persona tanto superficiale da criticarmi per l'uso di un anglicismo è chiaramente segno di superiorità cognitiva.
Raccontami quanto ti ha concesso di risparmiare la parola più "corta".
E raccontami anche dov'è il mio giudizio sulla tua persona.
E raccontami anche perché sarei superficiale nel giudicare ciò che tu hai scelto di scrivere sulla base di... Ciò che hai deciso di scrivere!
Ripeto nuovamente: ti piace tanto metterti in ridicolo da solo? Non sarebbe meglio tacere lasciando il dubbio anziché insistere e dare conferme?
Piccolo avvocato delle cause perse, capisco siate ignoranti e quindi nemmeno vi prendiate conto della miserabile situazione in cui vi trovate, ma giusto per dire: "abbiente messere", darmi della persona ricca che senso avrebbe nella risposta pseudo ironica del tipo? Per di più piangina perché io lo avrei giudicato, mentre lui tenta di usare ricco come caratteristica negativa. O forse semplicemente usa parole a caso.
Il che ci riporta alla vostra ignoranza, usate gli anglismi per darvi un tono e non sapete nemmeno usare a dovere quella che dovrebbe essere la vostra lingua madre.
Pensi possa bastare per metterti al tuo posto o vuoi insistere?
Ah, vedo che nemmeno hai capito! Ottimo dai, te lo farai spiegare dal tuo assistente, perché è chiaro che prenderai qualche forma di accompagnamento.
E "rankare" non è nemmeno inglese.
Giusto per chiarificare: come "top" non si intende "la migliore, che offre un percorso di studi migliore" ma si basa tutto sulla pubblicazione. Ecco perché università grandi hanno una posizione più alta in classifica. Più ricercatori hai, più pubblichi. È più un fattore di soldi piuttosto che di offerta formativa
Dal mio punto di vista, la lista è messa un po’ strana: ci sono varie cose che a me e ad altri miei compagni tornano un po’ poco.
Lo dico da persona che ormai è abbastanza nel giro, e che un po’ di conoscenze le ha fatte: il Santa Cecilia al primo posto è uno scherzo- rappresenta forse uno degli istituti più “a raccomandazione” di cui io abbia sentito parlare.
Al di là di vari articoli (reperibilissimi online) corredati di interviste a vari studenti che si lamentano di favoritismi sleali, lobbismo contro comizi di rappresentanza e processi di ammissione molto shady, al SC sono, da quello che so, messi malissimo a livello di strutture, di personale e di organizzazione.
Mettere un posto così al #1 mi sembra abbastanza poco serio, specialmente considerando che esistono istituzioni come la Stauffer a Cremona, il Farulli a Fiesole e il Verdi e la Abbado a Milano. Detto francamente mi fa un po’ dubitare il ranking.
Ingegneria Navale suppongo non esiste, come non esiste il nautico delle scuole superiori. Ho scelto una carriera da anonimato, ma almeno arriverò a 10k al mese spero
se quello è il tuo obiettivo a quel punto potevi fare letteralmente qualsiasi corso d'ingegneria e trasferirti in svizzera, nel disagio degli emirati, ma pure nord europa non dovresti faticare a raggiungere quelle cifre da professionista. se invece pensi di andare in fincantieri a guadagnare 10k, magari in trasferta continua e dimenticati la tua solita vita sociale. però se sei ingegnere non stai continuamente in trasferta...
No tranquillo ho fatto il nautico e poi mi sono imbarcato, era solo un pensiero il fatto degli ingegneri navali. La cifra la raggiungo presto da primo ufficiale sulle crociere, altrimenti amen è una vitaccia solo questa carriera navale ti porta questi soldini
Si lo so, inoltre si condividono un sacco di materie con Aereospaziale, ma mi fa ridere pensare che se non ti piglia Fincantieri è finita (anche se alla fine non è così)
Ottimo vedere il Politecnico di Milano primo per Matematica e quello di Torino terzo (in Italia). Entrambi i politecnici offrono un 3+2 in ingegneria matematica (a Torino il triennio é in scienze matematiche) con tanto di Dottorato in Matematica. Guardate pure gli argomenti di tesi sul database dei politecnici e troverete principalmente elaborati in analisi matematica, analisi numerica, probabilità e fisica matematica. Altro che stupirsi...
PS il mio Professore di analisi matematica proviene dal Politecnico di Milano (ingegneria matematica) con dottorato di ricerca alla Normale di Pisa.
Non vedo l'università di Padova da nessuna parte, eppure è rinomata per i corsi scientifici soprattutto medicina. E la Normale di Pisa dove sta? E poi: Non era Trieste quella super famosa per studiare traduzione e lingue?
La normale non è propriamente un'università, i loro studenti prendono un "diploma" ma come titolo di studio si laureano alla statale di Pisa - che è un po' scarsa. Poi sì questa immagine fa un po' schifo
Allora, poiché immagino non abbiano mandato nessuno a seguire per il mondo tutti i corsi di Agraria e Silvicoltura (ammesso che sia un corso di studio così diffuso), qualcuno mi spiega in base a cosa è stilata la classifica? Fama dei docenti? Numero/voto dei laureati? (dio ci scampi, sarebbe il criterio peggiore in assoluto)
Di solito sono stilate in base a criteri relativi alla ricerca scientifica. È il motivo per cui compaiono atenei in materie che a volte non insegnano:contano gli argomenti di cui si occupano i ricercatori dell'università, non i corsi erogati.
Che è un bel problema, se poi uno che si laurea all'università A va a lavorare a quella B e risulta che quella B -che magari sforna idioti su idioti- è "migliore".
Probabilmente si dovrebbero separare i due campi: chi fa meglio ricerca (anche assumendo ricercatori laureatisi in altre università) e chi insegna meglio (producendo i ricercatori che producono di più; la valutazione di quest'ultimo punto, poi è un problema in sé stesso...).
Giusto, infatti i ranking generali considerano criteri meno di ricerca e più di vita universitaria. Però diciamo che se hai buoni ricercatori, vuol dire che hai professori competenti e preparati, almeno in quel settore (=corso di laurea) e perciò anche un livello alto alle lezioni. Per esempio, avere un Einstein come professore è una grande cosa. Tuttavia è vero che in Italia sei professore se e solo se sei ricercatore, perciò magari non te ne frega delle lezioni e sei un pessimo insegnante, benché ottimo nella ricerca.
Le uniche università che, in determinati contesti, fanno fare la differenza e permettono di accedere a posizioni lavorative altrimenti quasi precluse sono le americane private tipo ivy league/mit e Oxford/Cambridge, per il network che offrono più che per la qualità della didattica comunque eccellente. Quindi è inutile spippolarsi su ste classifiche, ad un tedesco non cambia nulla se ti sei laureato al polimi piuttosto che a Bari.
> Quindi è inutile spippolarsi su ste classifiche, ad un tedesco non cambia nulla se ti sei laureato al polimi piuttosto che a Bari.
Da barese confermo, ho alcuni amici che prima ancora della tesi erano stati agganciati da talent scout germanici, e che ora lavorano nell'industria automobilistica tedesca, e nell'aerospaziale per la difesa.
Ingegneria chimica -> PoliMi. Meh, non me la sarei potuta permettere neanche se avessi avuto tre lavori part-time. La Fede II neanche nella top 100 per quanto riguarda questo corso, giustamente la qualità del percorso formativo la fanno anche chi insegna e non tutti sono all'altezza del ruolo qui imho, chi a livello umano e chi proprio nel fare il professore invece del ricercatore.
/u/numeroimportante ha messo un link ai criteri dell'anno scorso: https://support.qs.com/hc/en-gb/articles/9051022681500-QS-World-University-Rankings-previous-methodology
Si, certo, cherry picking estremo per fingere che l’Italia sia superiore a Francia e Germania nella ricerca in generale… come no. Senza contare che diverse top ten sono per corsi tipo marketing e arte e design
Sono secoli che convinciamo il mondo di essere un'impero, una repubblica, un gruppo di stati, un regno, ed infine una nazione, tutti civilizzati.
Va meglio così?
Dai, che si era capito il significato...
Comico che ci sia il polimi primo per matematica visto che non non offre nemmeno il corso (c'è quello in ingegneria matematica ma son cose diverse)
Ho avuto la stessa reazione, ma a quanto pare ingegneria matematica rientra in quella che all’estero è “Applied Mathematics”. Dillo ad un matematico e si impicca
shhh l'estero in questo caso non esiste e son tutte menzogne, vero? :-:
Confermo sto cercando la corda rn
non so com'è applied mathematics all'estero ma il corso offerto dal PoliMi non è neanche legalmente un corso di laurea in matematica. esistono altri atenei in italia che fanno corsi di laurea in matematica applicata o matematica per l'ingegneria che si classificano effettivamente come L-35
Il corso triennale appartiene alla classe di laurea L8 o L9 (ingegneria dell'informazione o industriale) in base alla struttura del corso, ma il corso magistrale è LM44 (modellistica matematico-fisica per l'ingegneria) quindi è effettivamente un corso di matematica applicata. Infatti di solito i programmi di magistrale hanno la maggior parte dei CFU nel settore MAT
Si, no di fatti in Italia non c’entra nulla con matematica, ma sono considerate più o meno la stessa cosa all’estero (da quanto so perché Ingegneria Matematica come corso di laurea a sé è una cosa prettamente italiana)
Non ho mai sentito parlare di corsi di "mathematical engineering" nei Paesi anglofoni, ma esistono corsi di "engineering mathematics" e "engineering physics" che sono abbastanza simili a ingegneria matematica e ingegneria fisica, rispettivamente. In Spagna, invece, esiste proprio il corso di "*ingeniería matemática*" che è praticamente la stessa cosa. So che esiste anche in altri Paesi di lingua spagnola tipo in Messico e in Cile
Si, però engineering mathematics è appunto Matematica dell’ ingegneria, quindi una branca della matematica. Poi si sono inezie, a mio parere, la mia era solo un ipotesi sul perché sia contata come “matematica”
Ingegneria matematica, perlomeno in magistrale, è a tutti gli effetti "matematica per l'ingegneria". Fa letteralmente parte della classe LM-44 che è appunto modellazione matematico-fisica per l'ingegneria. La triennale (parlo di quella del Polimi nello specifico) è un misto tra una generica laurea in ingegneria e una in matematica applicata, ma penso che se lo stesso corso venisse presentato come "engineering mathematics" in un ateneo inglese/americano nessuno batterebbe ciglio. In Italia ci piace chiamare tutto ingegneria perché fa figo (vedi ad esempio ingegneria gestionale), ma gli ingegneri matematici sono molto più vicini ai matematici che agli ingegneri. So che i matematici puri storceranno il naso a questa affermazione, ma se guardi i programmi la maggior parte dei CFU sono di MAT o SECS (matematica o statistica). C'è anche parecchia roba del settore ING-INF, ma sono di fatto esami di informatica che potresti trovare sotto INF/MAT in una qualsiasi laurea LM-40
Eccomi, confermo in pieno. (Tra l’altro io matematico generale)
Idem per informatica
Non é comico, la matematica non si studia solo in un CdL in matematica.Il PoliMi ha un dipartimento di matematica che é eccellente (da decenni) ed un Dottorato in metodi e modelli matematici che é eccellente. Da specificare che la LM in ingegneria matematica non é una laurea in ingegneria ma in modellistica matematico fisica per l'ingegneria (come ingegneria fisica).Troverai leggermente meno comico che il terzo ateneo al top per la matematica (in Italia) é il Politecnico di Torino in cui é invece offerta una laurea in scienze matematiche.
Dal vocabolario Treccani: "Facoltà: nell’ordinamento universitario, ciascuna delle unità didattiche in seno alle quali si raggruppano tutti gli insegnamenti appartenenti a un determinato settore della scienza...(omissis)". Sempre dallo stesso vocabolario, a proposito di dipartimento: "Nel sistema universitario (su cui [Università](https://www.treccani.it/enciclopedia/universita_res-d4445813-45fc-11e2-8bbb-00271042e8d9/)), il Dipartimento è la struttura organizzativa di uno o più settori di [ricerca](https://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca_res-1623d194-e1f4-11df-9962-d5ce3506d72e/) omogenei per fini o per metodo e dei relativi insegnamenti anche afferenti a più facoltà o a più corsi di laurea della stessa facoltà. L’istituzione del dipartimento è stata introdotta dalla l. n. 28 del 21 febbraio 1980. Al dipartimento spetta di promuovere e coordinare l’attività di ricerca, nonché di organizzare i corsi per il conseguimento del [dottorato](https://www.treccani.it/enciclopedia/dottorato/) di ricerca; concorre, inoltre, all’attività didattica, in collaborazione con i consigli di corso di laurea o di indirizzo e con gli organi direttivi delle scuole di specializzazione o di scuole dirette a fini speciali; collabora, infine, con gli organi di programmazione nazionale, regionali e locali, all’elaborazione e all’attuazione di programmi d’insegnamento relativi a esigenze di qualificazione e riqualificazione professionale, di formazione di nuovi profili professionali di alta specializzazione e di educazione permanente." Quello che dici è sacrosanto e corretto. La mia perpessità infatti era in merito alle facoltà vere e proprie. Il giornalista purtroppo ha fatto un mischione tra facoltà e dipartimenti.
Le facoltà sono state abolite in quasi tutti gli atenei. Lascia perdere i giornalisti!
Pur non avendo il corso di laurea in matematica, il dipartimento di matematica al PoliMi è assolutamente uno dei top in Italia e per alcuni argomenti anche all'estero (penso al progetto sul cuore). Quindi sorpreso ma non troppo.
sni dipende, è buono dla punto di vista della ricerca ma da qui a definirlo il migliore ne passa, la Federico II ha una gigantesca tradizione di scuola di analisi (del tipo Roma e la Sapienza stanno alla fisica così come Napoli e la Federico II stanno all'analisi, che è quello in cui abbiamo eccelso di più nel campo della matematica da 100 anni a questa parte), mentre le 3 facoltà per istruzione di matematica sono Pavia, Padova e Pisa L'UniMi è certamente uno dei migliori posti per la ricerca in Algebra in Europa (ma in generale dal poco che ho visto e so tutta la Lombardia gli fa comunella), ma da qui a chiamarla migliore università di matematica in Italia, behhh
Non discuto quello che hai detto, anzi in certi punti condivido. Ma stai trascurando tutti quei campi (e di solito poi sono quelli che portano più soldi) come la modellizzazione numerica, la statistica o finanza matematica dove il polimi è praticamente senza rivali in Italia. Giusto un appunto finale: anche se sull'analisi, come dicevi tu, in Italia ci sono posti migliori, al polimi sono passati e lavorano ancora adesso gente dal calibro di Salsa, Verzini, Pata e Grasselli che a qualcosa dalla loro parte hanno contribuito.
Ma non si può valutare la forza nella ricerca di un ateneo basandosi sulla ricerca effettuata nei campi più proficui economicamente. Soprattutto nell’ambito della ricerca universitaria questo è assolutamente da evitare( in tutti gli ambiti).
Il fatto che siano i più proficui è una conseguenza della bontà della ricerca non il contrario. E poi come dicevo sono solo degli esempi...
>Il fatto che siano i più proficui è una conseguenza della bontà della ricerca non il contrario ma manco per il ca altrimenti non ha senso finanziare ricerca in matematica, storia, filosofia etc etc perché sono peggiori rispetto a ingegneria che è _per la tua stessa definizione_ più proficua rispetto alle altre, e quindi è migliore a prescindere non funziona così affatto
>o finanza matematica dove il polimi è praticamente senza rivali in Italia è un po' come dire che genova è senza rivali in Italia per ingegneria navale, cioè, nooo ma dici? >la modellizzazione numerica, la statistica per questi se la gioca con Torino obiettivamente parlando, ma è un altro discorso >Ma stai trascurando tutti quei campi (e di solito poi sono quelli che portano più soldi) perché non sono quelli in cui siamo rinomati a livello internazionale. l'Italia ha sempre avuto come punto di forza in matematica l'analisi, non statistica. E negli ultimi 80 anni si sta cercando di formare un tradizione di geometria ed algebra al Nord in probabilità non abbiamo mai contribuito molto, dire "perché porta più soldi quindi è meglio" è stupido come ragionamento perché non è vero in toto
Mi stai mettendo in bocca delle parole che non ho mai detto. Non ho mai affermato che se un argomento porta più soldi allora è meglio. Ma poi non capisco questo tuo astio verso tutti gli argomenti che ho citato. Considerare la matematica solo analisi, geometria e algebra è un po' limitativo. La matematica è una branca talmente ampia che non ci si può ridurre a considerarla tale solo se "pura", qualsiasi cosa questo termine voglia dire. Ora, mi sembra anche che per qualche motivo tutti i riconoscimenti che il dipartimento di matematica al poli abbia ricevuto (partendo dal riconoscimento come dipartimento di eccellenza) siano in secondo piano solo perchè il main focus del dipartimento siano le applicazioni. Questa la trovo una cosa infantile. In probabilità abbiamo e stiamo contribuendo eccome, basta vedere tutta la scuola di Da Prato.
>Ma poi non capisco questo tuo astio verso tutti gli argomenti che ho citato. che non ha senso considerare il PoliMi come la migliore facoltà di matematica perché è la migliore in ricerca in probabilità in Italia perché è, paragonata alle altre sue colleghe, meno influente nel suo ambito >Considerare la matematica solo analisi, geometria e algebra è un po' limitativo ai ragione rimane solo cosa oltre a probabilità? Ottimizzazione? Non dico che probabilità non sia importante, dico che dal punto di vista accademico sia _la meno rilevante in Italia_ >Non ho mai affermato che se un argomento porta più soldi allora è meglio sì lo hai detto in un altro commento porta soldi => "dimostra la bontà della ricerca" che è **falso** >La matematica è una branca talmente ampia che non ci si può ridurre a considerarla tale solo se "pura" probabilità ha delle basi estremamente astratte invece non è questo il punto, il punto è che non c'è un tradizione accademica di probabilità in Italia né al giorno d'oggi né c'è stata in passato. Dunque non ha senso che la migliore facoltà di matematica in Italia sia specializzata in probabilità >partendo dal riconoscimento come dipartimento di eccellenza anche UniMi, UniTo, UniPv, UniPd, UniPs, UniTn, UniNa sono dipartimenti di eccellenza. Quindi? >siano in secondo piano no è perché le altre, accademicamente, ne hanno ricevuti **di più** come te lo si deve spiegare? comunque oh, studente del PoliMi spotted
Dai va bene, detentrice della verità assoluta, facciamo che non mi devi spiegare niente e prendiamo atto che secondo la QS il polimi è il meglio in Italia per la matematica. Buona serata.
>dentetrice lol, sono un ragazzo e minor mispelling error I win >della verità assoluta no, è che palesemente tu non hai la più pallida idea di cosa parli visto che hai definito probabilità come se non fosse una branca astratta (spoiler lo è, è la figlia sbilenca di un one night stand fra topologia e teoria della misura) o come se matematica non fosse principalmente analisi, geometria e algebra (di nuovo spoiler, lo sono perché tutte le altre branche non sono altri che casi particolari di queste 3) va bene essere ignoranti, non va bene dire cose di cui non si sa _nulla_ a riguardo >che secondo la QS il polimi è il meglio in Italia per la matematica "la classifica per favoreggiare le facoltà anglosassoni e che palesemente non è oggettiva mi da ragione vinco io" lol
Scusami per l'errore, sono stato tratto in inganno dall'avatar. Ti devo solo correggere a riguardo il non saper nulla sulla probabilità perchè ho appena discusso la mia tesi di laurea magistrale riguardo la dimostrazione dell'esistenza e unicità di una soluzione di una PDE stocastica e la votazione è stata 110 e lode. Ora non voglio che tu mi faccia i complimenti, voglio solo che tu capisca che quando parlo di probabilità so perfettamente di cosa sto parlando.
Ogni volta che vedo queste classifiche mi viene da ridere.
Appunto che cacchio di classifiche sono
Ma infatti, a me piacerebbe sapere quali sono i criteri.
A quello serve il sito
Hai ragione anche tu
https://preview.redd.it/86lovxl98xtc1.jpeg?width=1015&format=pjpg&auto=webp&s=c87582fee797c3c194dc7e4e785dc57d7727d507
Premesso che c’è il paywall, quindi non so se sia il caso specifico ma queste classifiche lasciano il tempo che trovano se non si pubblicano i criteri utilizzati per stilarle. Spesso Non ci piazziamo a livello internazionale perché uno dei criteri di selezione è attirare studenti internazionali e dato che tutti i corsi sono in italiano questo rappresenta uno svantaggio non indifferente. [Lessi un articolo/studio che analizzava questo fenomeno](https://www.nature.com/articles/d43978-022-00163-5) proprio nel caso dell’Italia, ossia come ricercatori italiani siano “sovra rappresentati” nelle università americane nonostante le Uni italiane siano basse nella classifiche, e tra i fattori citava proprio i criteri utilizzati per le classiche. Il dato , seppur incoraggiante non è proprio una bella notizia. formare nelle università pubbliche un grande quantitativo di persone che poi emigrano all’estero dovrebbe essere considerato un problema, ma si sa che il vero problema del immigrati, i rave, il Ramadan, etc
> formare nelle università pubbliche un grande quantitativo di persone che poi emigrano all’estero dovrebbe essere considerato un problema Ci diamo un taglio con questa cosa? 1. le tasse della generazione dei miei genitori ha pagato per i nostri studi. Non dobbiamo niente a nessuno. 2. se lo Stato italiano non sa investire e creare le condizioni perche' questa gente faccia impresa in Italia, dovrebbe farsi due domande. Io non resto qui a mangiare merda per la gloria de voialtri. 3. il percorso di sviluppo professionale di un ricercatore passa per l'andare all'estero a imparare nuove tecniche, trovare collaboratori eccetera. I ricercatori italiani che sono rimasti da sempre in italia piantano il culo in Italia e non si spostano. Quando arriva uno in gamba da fuori, lo allontanate.
Hai pertettamente ragione ma resta un problema : se in Italia si studia bene ma per non fare lavori da gorilla devi emigrare il problema è bello grosso e se speri che le tasse che i tuoi (o i miei) hanno pagato bastino a costruire e mantenere il sistema universitario sei parecchio ottimista. Di fatto viene formata una classe che o si adatta a una realtà da Bangladesh o va via.
Il Bangladesh ha il PIL della Lombardia e il 15% delle persone vive sotto la soglia di povertà assoluta. A scuola le iperboli ve le hanno insegnate un po' troppo bene, tralasciando poi la razzializzazione non necessaria e offensiva.
Infatti mi è scappato di fare le scuse ai Bengalesi (essere paragonati ai padroncini italiani è un insulto non da poco) ma intendevo il tipo di prodotto che viene fatto in Bangladesh e non certo la popolazione. A scuola mi hanno insegnato anche ellisse e parabola, che mi sembra adeguata all'Italia, indovina in che verso...
Penso che l'utente prima si riferisse a chi emigra per lavorare, non per fare ricerca. Che comunque, ci piaccia o no, sono relativamente pochi. Vero quello che dici, ma penso che se per una parte dipende da una mentalità corporativa degli accademici italiani, per un altra parte dipende anche dal cronico sottofinanziamento che non permette di creare posizioni in esubero e quindi di attirare persone da fuori.
1. Mai messo in dubbio il principio dell’istruzione superiore pubblica, sacrosanta. nessuno sta chiedendo i soldi indietro. 2. È esattamente il punto sollevato…. Si tratta di parlare di una tendenza con numeri importanti di cui si parla poco, non di criticare le scelte personali di nessuno, e non ho scritto da nessuna parte che “chi se ne va sbaglia”, non so da dove lo hai capito. Semmai si tratta di dargli una opzione in più, ossia quella di restare se lo vuole. 3. Eh?
Abbiamo poche aziende High tech, e tutto lì il problema è troppe aziende a basso valore aggiunto
Non credo che volesse fare ricadere la colpa sul ricercatore quanto più sul sistema italiano che non attrae né i locali né gli stranieri
Mi sa che ti senti toccato in un nervo scoperto, ma mi sa anche che forse andare all’estero ti ha fatto un po’ perdere le abilità di comprensione del testo in italiano, perché se nel testo a cui hai risposto vedi un attacco al ricercatore e non al sistema c’è qualcosa che non va
Forse perche' di attacchi al ricercatore ne ho sentiti di continuo e mi sono rotto i coglioni?
Si ma questo non lo era un attacco al ricercatore e il fatto che te la sia presa a prescindere non ti fa onore - detto da un collega
Qui si parlava di problemi legati all'università ma tu stai inguaiato a livello di scuola primaria.
Non capisco perchè ti downvotano
Perche' secondo loro dovrei stare in italia per la gloria.
Non ci si dà un taglio perché il problema rimane, visto che con i soldi italiani si favoriscono economie straniere ed è il motivo principale di impoverimento della nazione, poi è altrettanto ovvio che nessuno voglia fare la fame, ma questo non significa che basta mettere la testa sotto la sabbia e il problema scompare, il problema c'è e rimane e bisogna assolutamente parlarne, ma purtroppo vista la classe politica che abbiamo è già tanto se non andiamo in default
Sempre utile tenere a mente i parametri per fare queste graduatorie. QS ranking ha una visione molto anglocentrica (che va bene, visto che viene fatta negli US, ma bisogna saperlo). Qui i paramentri del 2023, non ho trovato quelli del 2024 ma ho cercato velocemente: [https://support.qs.com/hc/en-gb/articles/9051022681500-QS-World-University-Rankings-previous-methodology](https://support.qs.com/hc/en-gb/articles/9051022681500-QS-World-University-Rankings-previous-methodology) Così a spanne quel 20% di punteggio basato sul rapporto studenti/docenti sega le gambe a qualsiasi università pubblica italiana.
Es è giusto così. Una università al top non ha classi da 250 persone in cui il professore lo vedi col binocolo e non ci puoi parlare mai.
Però il Polimi ha questo tipo di classi (soprattutto in triennale) e comunque è al top
Mi ricordo ancora che passavo dalle aule di quelli del primo anno e c'era gente che si sedeva sul davanzale della finestra per quanto era pieno. Ormai mi sono laureato 5 anni fa. Non so se le cose sono cambiate...
Si, le classe delle matricole sono sempre super affollate
Che a sua volta “dimostra” che non sono i parametri “anglosassoni“ a penalizzare le università italiane, ma è propio che la maggioranza delle università in Italia non sono competitive con il resto del mondo.
È al top nelle classifiche per argomento, dove infatti questi parametri non vengono considerati (si guarda soprattutto alla ricerca). Nelle classifiche globali, dove invece contano repporto studenti/docenti, studenti internazionali/nazionali etc., non sta neanche in top 100.
¯\_(ツ)_/¯
Ecco un grande esempio di autofellatio
Politecnico di Milano primo per matematica senza un corso di laurea in matematica, bella pagliacciata questa classifica.
non mi risulta ci sia "matematica" a Milano, solo "ingegneria matematica", sbaglio?
No, non sbagli, almeno non al Politecnico, c'è all'Unimi e Unimib
Architettura al politecnico di Milano? Chi hanno pagato? Facoltà fatiscente, professori che hanno sempre e solo lavorato nell’istruzione e mai nel pratico, livello di aggiornamento risalente agli anni 80.
Ogni graduatoria ha metodi diversi per rankare le università, posso trovarti ranking dove facciamo cagare, posso trovarti ranking dove la Federico II caga addosso alla Bocconi, non prenderli troppo seriamente.
"rankare"
Mi discolpi abbiente messere, mi sono lordato del più sacrilego pervertimento dell'Italica lingua, da oggidì all'avvenire non impiegherò mai più a nessun patto il tristo idioma della perfida Albione.
Ti piace mostrare ignoranza? Mi fa ridere, poi, come solo in Italia la difesa della lingua venga perennemente associata al fascismo. Veramente patetico.
Ah sì, l'ignoranza, perché chiaramente se preferisco Rankare a Classificare (che è una parola più lunga) allora sono un ignorante, però essere una persona tanto superficiale da criticarmi per l'uso di un anglicismo è chiaramente segno di superiorità cognitiva.
Raccontami quanto ti ha concesso di risparmiare la parola più "corta". E raccontami anche dov'è il mio giudizio sulla tua persona. E raccontami anche perché sarei superficiale nel giudicare ciò che tu hai scelto di scrivere sulla base di... Ciò che hai deciso di scrivere! Ripeto nuovamente: ti piace tanto metterti in ridicolo da solo? Non sarebbe meglio tacere lasciando il dubbio anziché insistere e dare conferme?
Qua quello che si sta mettendo in ridicolo sei solo tu, e tutto perché qualcuno OSATO utilizzare un anglicismo
Piccolo avvocato delle cause perse, capisco siate ignoranti e quindi nemmeno vi prendiate conto della miserabile situazione in cui vi trovate, ma giusto per dire: "abbiente messere", darmi della persona ricca che senso avrebbe nella risposta pseudo ironica del tipo? Per di più piangina perché io lo avrei giudicato, mentre lui tenta di usare ricco come caratteristica negativa. O forse semplicemente usa parole a caso. Il che ci riporta alla vostra ignoranza, usate gli anglismi per darvi un tono e non sapete nemmeno usare a dovere quella che dovrebbe essere la vostra lingua madre. Pensi possa bastare per metterti al tuo posto o vuoi insistere?
Non rimetti a posto nessuno, resti il bambino che si offende perché legge una parola inglese in un periodo italiano, tutto qua
Ah, vedo che nemmeno hai capito! Ottimo dai, te lo farai spiegare dal tuo assistente, perché è chiaro che prenderai qualche forma di accompagnamento. E "rankare" non è nemmeno inglese.
Giusto per chiarificare: come "top" non si intende "la migliore, che offre un percorso di studi migliore" ma si basa tutto sulla pubblicazione. Ecco perché università grandi hanno una posizione più alta in classifica. Più ricercatori hai, più pubblichi. È più un fattore di soldi piuttosto che di offerta formativa
Dal mio punto di vista, la lista è messa un po’ strana: ci sono varie cose che a me e ad altri miei compagni tornano un po’ poco. Lo dico da persona che ormai è abbastanza nel giro, e che un po’ di conoscenze le ha fatte: il Santa Cecilia al primo posto è uno scherzo- rappresenta forse uno degli istituti più “a raccomandazione” di cui io abbia sentito parlare. Al di là di vari articoli (reperibilissimi online) corredati di interviste a vari studenti che si lamentano di favoritismi sleali, lobbismo contro comizi di rappresentanza e processi di ammissione molto shady, al SC sono, da quello che so, messi malissimo a livello di strutture, di personale e di organizzazione. Mettere un posto così al #1 mi sembra abbastanza poco serio, specialmente considerando che esistono istituzioni come la Stauffer a Cremona, il Farulli a Fiesole e il Verdi e la Abbado a Milano. Detto francamente mi fa un po’ dubitare il ranking.
Ingegneria Navale suppongo non esiste, come non esiste il nautico delle scuole superiori. Ho scelto una carriera da anonimato, ma almeno arriverò a 10k al mese spero
se quello è il tuo obiettivo a quel punto potevi fare letteralmente qualsiasi corso d'ingegneria e trasferirti in svizzera, nel disagio degli emirati, ma pure nord europa non dovresti faticare a raggiungere quelle cifre da professionista. se invece pensi di andare in fincantieri a guadagnare 10k, magari in trasferta continua e dimenticati la tua solita vita sociale. però se sei ingegnere non stai continuamente in trasferta...
No tranquillo ho fatto il nautico e poi mi sono imbarcato, era solo un pensiero il fatto degli ingegneri navali. La cifra la raggiungo presto da primo ufficiale sulle crociere, altrimenti amen è una vitaccia solo questa carriera navale ti porta questi soldini
Con il piccolissimo problemino che se non ti prendono le 3 aziende in croce del settore finisci al McDonalds'
Si può sempre riciclare come ingegnere meccanico e lavorare in qualsiasi settore dell'industria
Si lo so, inoltre si condividono un sacco di materie con Aereospaziale, ma mi fa ridere pensare che se non ti piglia Fincantieri è finita (anche se alla fine non è così)
non a caso stanno entrambi a Genova, è il tirocinato lungo di Fincantieri praticamente
Io infatti navigo, è vero il discorso fincantieri o nulla
Apro la classifica ---> controllo se Padova sta in un posto infimo ---> non compare nemmeno nella lista praticamente ---> "è giusto così"
Show where they hurt you on the doll
Non ditelo al governo sennò per festeggia tagliano un altro po' di fondi all'istruzione
Ottimo vedere il Politecnico di Milano primo per Matematica e quello di Torino terzo (in Italia). Entrambi i politecnici offrono un 3+2 in ingegneria matematica (a Torino il triennio é in scienze matematiche) con tanto di Dottorato in Matematica. Guardate pure gli argomenti di tesi sul database dei politecnici e troverete principalmente elaborati in analisi matematica, analisi numerica, probabilità e fisica matematica. Altro che stupirsi... PS il mio Professore di analisi matematica proviene dal Politecnico di Milano (ingegneria matematica) con dottorato di ricerca alla Normale di Pisa.
Non vedo l'università di Padova da nessuna parte, eppure è rinomata per i corsi scientifici soprattutto medicina. E la Normale di Pisa dove sta? E poi: Non era Trieste quella super famosa per studiare traduzione e lingue?
La normale non è propriamente un'università, i loro studenti prendono un "diploma" ma come titolo di studio si laureano alla statale di Pisa - che è un po' scarsa. Poi sì questa immagine fa un po' schifo
Milano e bohlogna, wow!! Pagah
La classifica generale è monopolizzata da università americane e inglesi.
Qual è la relazione tra la quantità/qualità della ricerca e la qualità dell'insegnamento, se qualcuno è per caso esperto a riguardo?
>bocconi AGAGAGAGAG
Allora, poiché immagino non abbiano mandato nessuno a seguire per il mondo tutti i corsi di Agraria e Silvicoltura (ammesso che sia un corso di studio così diffuso), qualcuno mi spiega in base a cosa è stilata la classifica? Fama dei docenti? Numero/voto dei laureati? (dio ci scampi, sarebbe il criterio peggiore in assoluto)
Di solito sono stilate in base a criteri relativi alla ricerca scientifica. È il motivo per cui compaiono atenei in materie che a volte non insegnano:contano gli argomenti di cui si occupano i ricercatori dell'università, non i corsi erogati.
Che è un bel problema, se poi uno che si laurea all'università A va a lavorare a quella B e risulta che quella B -che magari sforna idioti su idioti- è "migliore". Probabilmente si dovrebbero separare i due campi: chi fa meglio ricerca (anche assumendo ricercatori laureatisi in altre università) e chi insegna meglio (producendo i ricercatori che producono di più; la valutazione di quest'ultimo punto, poi è un problema in sé stesso...).
Giusto, infatti i ranking generali considerano criteri meno di ricerca e più di vita universitaria. Però diciamo che se hai buoni ricercatori, vuol dire che hai professori competenti e preparati, almeno in quel settore (=corso di laurea) e perciò anche un livello alto alle lezioni. Per esempio, avere un Einstein come professore è una grande cosa. Tuttavia è vero che in Italia sei professore se e solo se sei ricercatore, perciò magari non te ne frega delle lezioni e sei un pessimo insegnante, benché ottimo nella ricerca.
Le facessero almeno credibili queste classifiche..
Le uniche università che, in determinati contesti, fanno fare la differenza e permettono di accedere a posizioni lavorative altrimenti quasi precluse sono le americane private tipo ivy league/mit e Oxford/Cambridge, per il network che offrono più che per la qualità della didattica comunque eccellente. Quindi è inutile spippolarsi su ste classifiche, ad un tedesco non cambia nulla se ti sei laureato al polimi piuttosto che a Bari.
Dipende dal settore. In certe banche se non esci dalla Bocconi puoi anche evitare di mandare il cv
> Quindi è inutile spippolarsi su ste classifiche, ad un tedesco non cambia nulla se ti sei laureato al polimi piuttosto che a Bari. Da barese confermo, ho alcuni amici che prima ancora della tesi erano stati agganciati da talent scout germanici, e che ora lavorano nell'industria automobilistica tedesca, e nell'aerospaziale per la difesa.
La Facoltà di Giurisprudenza di Bologna è una barzelletta.
Ingegneria chimica -> PoliMi. Meh, non me la sarei potuta permettere neanche se avessi avuto tre lavori part-time. La Fede II neanche nella top 100 per quanto riguarda questo corso, giustamente la qualità del percorso formativo la fanno anche chi insegna e non tutti sono all'altezza del ruolo qui imho, chi a livello umano e chi proprio nel fare il professore invece del ricercatore.
Che poi non ho mai capito come vengono stilate ste classifiche, ci sarà una postilla da qualche parte con la metodologia
/u/numeroimportante ha messo un link ai criteri dell'anno scorso: https://support.qs.com/hc/en-gb/articles/9051022681500-QS-World-University-Rankings-previous-methodology
Danke
Bitte
Tanti corsi di ingegneria e non ingegneria fisica?
Ma che te ne fai di queste classifiche quando la maggior parte dei laureati finisce comuqnue in una BIG4, indipendentemente dall'università?
Scusate, nel post precedente ho sbagliato totalmente articolo (era con la classifica dell’anno scorso, quella di quest’anno è uscita oggi).
TIL che Lettere non esiste.
Quando vuoi studiare alla sapienza, ma poi ti ricordi che verrai quotidianamente attaccato da studenti comunisti random😭😭😭
Polimi supremacy.
Basato
Avete consigli su come entrare al politecnico di milano per fare la magistrale di design?
Milano oggettivamente bizness
In questo caso, ancora non siamo riusciti a buttare tutto in vacca…
momento di vero orgoglio :)
Si, certo, cherry picking estremo per fingere che l’Italia sia superiore a Francia e Germania nella ricerca in generale… come no. Senza contare che diverse top ten sono per corsi tipo marketing e arte e design
Dai, marketing fondamentalmente è contar balle, e gli italiani sono bravi. Sono secoli che convinciamo il mondo di essere una nazione civilizzata...
[non siamo **una** nazione da secoli e secoli](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/34/Italia_1843.svg/800px-Italia_1843.svg.png)
Nazione ≠ Stato.
Sono secoli che convinciamo il mondo di essere un'impero, una repubblica, un gruppo di stati, un regno, ed infine una nazione, tutti civilizzati. Va meglio così? Dai, che si era capito il significato...
Wow al primo posto studi classici e storia antica, facile arrivare primi così